giovedì 6 novembre 2008

Yes We (they) DID!!!

Bhe signori. Urge un riepilogo (prima che Gabry mi richiami all'ordine). Allora di Halloween vi parlo nel prossimo post, veniamo prima alle cose serie.

Come ben sapete il 2 mattina sono arrivato a Roma. Il 3 ho avuto da fare tutto il giorno e poi ho passato una serata splendida con dei vecchi amici. Signori ve lo comunico ufficialmente mi sono divertito da morire, quindi mi riavete messo in crisi sulla mia scelta se tornare o no :D Comunque, abbandoniamo futili sentimentalismi dovuti ancora al fuso e alla stanchezza e veniamo a noi.

Atterro alle 6.20 p.m. a Syracuse, Matt mi viene a prendere in macchina. Grazie Matt. Certo, dimenticavo è il 4 Novembre. Giorno di elezioni. Solo un ristretto gruppo di amici può immaginare come abbia passato le 9 ore di volo (non ci esco più con voi la sera prima di partire!!!) ma quando Matt accosta la macchina devo avere l'aspetto tra uno Zombie e Fame di John Doe (maledetto tu sia Mauro e anche Roberto che mi avete iniziato a questa droga a fumetti!). Casa... già ci aspettano amici di Matt e di Tony. Chiaro birra e televisione. Io sopratutto doccia nel disperato tentativo di riprendermi.

Arrivano anocra altri amici e quindi alle 9 p.m. si prendono le macchine e si va all'Holiday Inn, centro nevralgico del partito democratico. Tutto allestito a festa, colori americani ovunque, maxi schermi, postazioni per le televisioni, il candidato locale al congresso che è nascosto ma a cui già hanno preparato un mega palco perchè il sentore si sa è quello. Tutti mangiano e bevono. Io da bravo italiano sono digiuno e quindi ancora prima di fare qualsiasi altra cosa faccio una rapida ricognizione del terreno, studio il nemico, motivo le truppe e mosso da spirito eroico mi lancio su buffalo wings (si chicken wings, ma qui se non le chiami buffalo wings ti guardano male, le hanno inventate loro, dicono) e pizza.

Prima missione della serata completata. Nessun ferito, nessun prigioniero. Non si sono accorti minimamente del nostro attacco. Continuiamo la guerriglia.

Rifornirsi impossessandosi delle armi del nemico. Qui l'azione è più audace e così ci si mette alla caccia di stick, gagliardetti, poster e qualsiasi cosa ci faccia diventare automaticamente democratici. Non so perchè ma un tizio del giornale locale mi inizia a fare qualcosa come 40 foto e poi mi chiede l'autorizzazione eventualmente a pubblicarle. Mi sono sentito un pò come allo zoo, ma non mi hanno fatto il piacere di lanciarmi nemmeno una nocciolina. Va bhè che ero pieno. Comunque mi impossesso pure di due palloncini che lego a uno dei poster piccoli... quello rosso l'ho dovuto lasciare ad una ragazza che me lo chiedeva... che posso farci, siamo sempre gentiluomini. Insomma in tutto questo abbiamo anche il tempo ogni tanto di seguire i risultati che arrivano dalla CNN e da altre emittenti. Per ogni stato conquistato c'è una bolgia. Tutti sorridono, ognuno con una maglietta di Obama diversa. L'atmosfera è elettrizzante. Lo sentono che sta per succedere qualcosa di grosso. Lo sentono.

Sono tutti qui, e si salutano e palrano e si abbracciano e aspettano e sperano. Molti sono di colore e molti, mi dicono i miei amici, hanno spinto persone a votare per la prima volta. Ci devono andare questa volta e chi se ne frega delle mille cose che devono votare (giudici, contea, sceriffi, camera, altri giudici)... votate chi vi pare ma votate per Obama alla preseidenza. E' questo che sta succedendo. E... dopo la Virginia, stato importante, con molti grandi elettori, che strappa dei grandi applausi... arriva un'altra Breaking News dalla CNN. Aspettiamo per sapere quale stato e verso chi stia andando.

E invece no.

Breaking News: Obama is the new President of the United States of America. Il delirio. Panico puro. Come se fossero mille touchdown insieme. Abbracci e lacrime. E urla. E questi sorrisi che per la prima volta non mi sembrano solo impostati culturalmente sui 90 denti... ma che mi sembrano veri e liberi. E piangono e forse mi rendo conto davvero di quanto ci tengano solo quando vedo Matt che quasi piange. E Matt è un grande, ma non è uno che lascia trapelatre emozioni. E abbracciano tutti. E vengono anche da noi e ci abbracciano mentre piangono. E dicono "mi sento leggera ora, torno a respirare" o qualcosa tipo "finalmente, e ora possiamo farcela"...e ancora il panico. Stiamo lì mentre le sale iniziano a svuotarsi. Non so perchè non andiamo anche noi (bhè forse perchè così posso prendere i palloncini...) ma stiamo lì e vediamo crescere il distacco. Avevo previsto (come quasi tutti) che Obama avebbe vinto, ma temevo e credevo che il margine sarebbe stato ridotto. E' stata una valanga. Il voto popolare non è stato così schiacciante, anche se decisamente netto, ma quello degli stati è stato devastante per i repubblicani. Presidente e camere ai democratici.

Discorso di Obama. Bello. Tranquillo ma chiaro nelle linee.

E' tempo di andare ora. Non dormo da qualcosa come 28 ore. 2 voli intercontinentali in 4 giorni. Un nuovo presidente negli USA. Un sorriso che non vuole andare via.

2 commenti:

Unknown ha detto...

meraviglioso racconto..."per ogni stato conquistato" mi ha fatto ripensare alla Kamchakta del Risiko...le armate blu di Obama attaccano con la voglia di cambiamento, le armate rosse di McCain si difendono con i proiettili conservatori spuntati da 8 anni di amministrazione Bush...non c'è storia: gioco, partita, incontro Barack...mo so cazzi tua, però!!!

p.s.: magari la prossima volta che passi per l'Italia fai uno squillo!!!
p.p.s.: occhio che l'NBA provoca dipendenza!

Unknown ha detto...

Leggo il post in clamoroso ritardo ma senza alcun cruccio: le notizie invecchiano, le emozioni no. ;-))

Abbracci


P.s. Ma chi sono quei ragazzacci che ti fanno bere, povero il mio angiolo? :-)))